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LEGIONELLOSI IN LOMBARDIA: EPIDEMIA… “MA NON TROPPO”!

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La legionellosi è balzata tristemente agli onori della cronaca per le recenti vicende di contagio in varie province della Regione Lombardia, con 3 morti e circa 200 ricoverati.

Ma che cos’è la legionellosi?
Il termine “legionellosi” è la definizione di tutte le forme morbose causate da batteri aerobi del genere Legionella e la specie più frequentemente coinvolta in casi umani è la Legionella pneumophila. La forma che interessa l’apparato polmonare umano, conosciuta come “Malattia dei Legionari” è una grave forma di polmonite, spesso complicata da lesioni renali ed epatiche. La Legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di aerosol in cui è contenuto il batterio o da particelle derivate per essiccamento. Il batterio Legionella responsabile è un microrganismo ubiquitario, ampiamente diffuso in natura, dove si trova principalmente associato alla presenza di acqua. Concentrazioni elevate possono essere rilevate in ambienti artificiali e antropici come sistemi di acqua condottata, sottoposti ad inadeguata manutenzione, o in impianti di climatizzazione, torri evaporative, condensatori evaporativi o umidificatori dell’aria.

Anche a fronte di quest’ultima epidemia, seppur importante, di fatto però la legionella non rappresenta di certo una “novità”: il nostro Paese registra, infatti,un costante aumento dei casi e del tasso di incidenza dall’anno 1997 al 2015 ed è risultato, proprio nel 2015, tra i primi stati europei come numero di episodi.

L’Istituto Superiore di Sanità ha ricevuto, nel 2015, 1.569 schede di sorveglianza su altrettanti casi di legionellosi, di cui 1548 sono stati confermati e 21 sono stati valutati come probabili (con incidenza pari a 25,8 casi per milione di abitanti).
La maggior parte di questi eventi si sono registrati nelle Regioni Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Piemonte; la percentuale maggiore dei casi notificati aveva come fattore comune il pernottamento degli ammalati in strutture turistico-ricettive quali alberghi, campeggi e navi.
Questi dati hanno perciò indotto nel 2015 il legislatore ad emanare nuove linee guida (“Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”) al fine di aggiornare i precedenti Accordi Stato-Regioni in materia rispettivamente dell’anno 2000 e 2005.

Risulta quindi fondamentale ricordare ai gestori di strutture turistico-ricettive, strutture termali e strutture collettive in generale (case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistenziali, strutture di riabilitazione, ecc.) di effettuare una valutazione di tale rischio, comprensiva del prelievo di campioni per la ricerca del batterio, individuando tutti i possibili fattori di rischio e mettere in atto, di conseguenza, una serie di interventi e controlli da registrare e documentare.

Qualità e Sviluppo Rurale srl è in grado di offrire alle Aziende il supporto tecnico per l’elaborazione dei documenti necessari al controllo del rischio legionellosi nelle proprie strutture (manuale di autocontrollo per la prevenzione del rischio, registro interventi e controlli, ecc.), oltre all’elaborazione di un piano di campionamento, con prelievo e consegna dei campioni presso Laboratorio accreditato e convenzionato.
Per richiedere un preventivo gratuito è possibile contattare Qualità e Sviluppo Rurale srl ai seguenti numeri di telefono: 0578.757561- 339.2563721, oppure all’indirizzo e-mail: f.sordi@qualitaesvilupporurale.it>/b>




Fonti:

http://www.epicentro.iss.it
https://ecdc.europa.eu/en/publications-data/legionnaires-disease-annual-epidemiological-report-2015